Cenni storici

Ultima modifica 13 novembre 2018

Il toponimo deriva dal nome di una delle famiglie locali che ne ebbero possesso: i Mauri.
I primi documenti che la menzionano risalgono al X secolo e testimoniano che la comunità era legata a Cremona, sotto il profilo sia civile che dell'organizzazione ecclesiastica.
Distrutta dalle milizie milanesi in lotta con Cremona all'inizio del Duecento, fu occupata nel Quattrocento dal Carmagnola che, al servizio dei Visconti, strappò alcuni possedimenti a Cabrino Fondulo, signore di Cremona succeduto ai Cavalcabò.
Dopo la morte di Cabrino si trovò nuovamente al centro di aspri conflitti tra Filippo Maria Visconti e le truppe di Venezia che si contendevano il cremonese; e questa volta fu il Carmagnola ad avere la peggio.
Soggetta a Milano, conobbe la signoria degli Sforza; nel Cinquecento ne prese possesso la famiglia Pallavicino e, in seguito, conobbe la dominazione degli spagnoli che governarono il ducato di Milano.
E' di questo periodo l'affermazione dei Barbò, investiti del feudo; verso la metà del XVII secolo, durante la guerra dei Trent'anni, subì gravissime devastazioni ad opera dell'esercito francese.
Scomparso nel Seicento il castello Pallavicino, la principale emergenza architettonica è rappresentata oggi dalla parrocchiale di Sant'Ambrogio, che nella sua forma attuale risale alla fine dell'Ottocento ma sorge al posto dell'originaria parrocchiale quattrocentesca.