Informazioni generali

Ultima modifica 13 novembre 2018

Comune di pianura, di origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale.
Scampata ad un'epidemia di colera nel 1836, la comunità attribuisce la propria salvezza alla protezione offerta da un crocifisso del Cinquecento e ancora oggi esprime la propria devozione e gratitudine nella "processione del crocifisso miracoloso" che ha luogo la quarta domenica di luglio.
La prima domenica successiva alla Pasqua si tiene invece la sagra di Santo Stefano.
La festa del Patrono, Sant'Ambrogio, si celebra il 7 dicembre.
Casalmorano, compreso tra i comuni di Soresina, Genivolta, Azzanello, Castelvisconti, Casalbuttano ed Uniti, Annicco e Paderno Ponchielli, sorge nella parte centro-settentrionale del territorio provinciale, lungo la strada statale n. 498 Soncinese.
I casalmoranesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente superiore alla media, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e, in minor misura, nella località Mirabello Ciria.
Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, sostanzialmente privo di variazioni altimetriche; è attraversato, oltre che da numerose rogge, sia dal Naviglio Civico di Cremona che dal Naviglio Pallavicino e lambito, a nord, dal Naviglio Vecchio che concorrono a renderlo fertile e produttivo.
L'economia locale si basa su un sistema produttivo di dimensioni contenute, che non ha abbandonato le tradizionali attività agricole: la superficie agricola utilizzata è notevole, né vanno trascurate le favorevoli caratteristiche del terreno, reso fertile anche dall'abbondanza di risorse idriche; si coltivano cereali e foraggi ed è praticato l'allevamento bovino.
Lo sviluppo industriale ha riguardato i comparti metalmeccanico, edile e plastico e permette oggi al settore secondario di contribuire in misura non indifferente all'offerta di sbocchi occupazionali.
Lo stemma del comune, concesso con Decreto del 1956, rievoca e tende a valorizzare il periodo medioevale della sua storia.
Raffigura, in campo di cielo, un castello in pietra nuda posto su una campagna erbosa e sormontato da una losanga d'argento.